La mitica maglia color camoscio/nero della Molteni, resa celebre dalle gesta di Eddie Merckx, è tornata sulle strade del Lombardia: l’hanno sfoggiata, in occasione della Granfondo Il Lombardia di domenica 8 ottobre, Kristian Blume e Jens Langergaard, due atleti danesi che fanno parte della “Squadra Molteni”, che indossa le storiche divise.
“La nostra – raccontano Kristian e Jens – è una formazione amatoriale di 16 atleti: il nostro obiettivo è mantenere il ricordo e tramandare l’eredità di una delle più grandi squadre ciclistiche della storia e del più grande corridore di ogni tempo, Eddie Merckx”.
I due atleti danesi hanno fatto assieme tutto il percorso e affiancati hanno tagliato il traguardo, dopo 5h 23’, andando a occupare le posizioni numero 614 e 615. Ma la classifica non premia le loro qualità, anche perché sul loro tragitto hanno effettuato diverse soste: “Ovviamente abbiamo fatto una tappa al Ghisallo, dove siamo entrati nella chiesa e abbiamo lasciato un messaggio sul guestbook. Proprio lì abbiamo incontrato un giornalista italiano che ci ha intervistati e questo ha fatto sì che abbiamo messo un po’, prima di risalire in sella”. Se il crono finale non rende merito a Blume e Langergaard, la classifica della cronoscalata del Muro di Sormano fa felice Kristian: “Trovare il mio nome al 138° posto, con il tempo di 14’ 08”, è motivo di orgoglio, soprattutto perché ho affrontato la Granfondo con la mia bicicletta d’epoca, con il telaio in acciaio e montando ill 41/26”.
La “Squadra Molteni” vuole essere fedele in tutto e per tutto all’epoca di Eddie Merckx. Così, oltre ai mezzi d’epoca, anche l’abbigliamento è d’antan: niente tessuti tecnici e all’avanguardia, ma magliette e calzoncini in lana, così come si usava negli anni Sessanta e Settanta. «Non è stato facile affrontare Ghisallo, Srmano e Civiglio, ma vogliamo essere essere coerenti: se lo hanno fatto, nel 1972, gli atleti della Molteni, è stato giusto farlo così anche 45 anni dopo».
Il Cannibale vinse due volte il Lombardia, nel 1971 e nell’anno successivo, ed è proprio per celebrare il 45° anniversario della sua ultima vittoria che il team danese ha deciso di essere presenti e alla Gran Fondo Il Lombardia. «Anche se – evidenziano i due atleti – le vittorie di Merckx sono state tre: nel 1973 però venne squalificato per doping, a causa di uno sciroppo preso per combattere la tosse, e quell’edizione venne assegnata a Felice Gimondi, secondo sul traguardo di Como».
La Molteni è stata attiva nel ciclismo professionistico dal 1958 al 1976, conquistando 663 vittorie, molte della quali portano la firma di Merckx. I numeri di quella autentica corazzata sono impressionanti: 18 partecipazioni al Giro, con quattro vittorie finali e 57 tappe, otto Tour, tre dei quali vittoriosi (37 tappe), una sola presenza alla Vuelta, con la vittoria finale e ben otto tappe. Non di minor prestigio il palmares nelle Classiche monumento: ben 15 le vittorie, con il record (cinque successi) alla Milano-Sanremo e alla Liegi, una tripletta al Lombardia e un trionfo alla Parigi-Roubaix e al Giro delle Fiandre.
Gran parte dei successi legati alla Molteni sono giunti grazie a Merckx, ma assieme a lui hanno corso (e vinto) molti altri campioni dell’epoca: Pierino Baffi, Michele Dancelli, Gianni Motta, Marino Basso, Rudi Altig, Davide Boifava e Joseph Bruyère, solo per citarne alcuni.