Il 14 ottobre gli appassionati di ciclismo che parteciperanno alla Gran Fondo Il Lombardia si cimenteranno con il Ghisallo, salita simbolo de Il Lombardia.
Tecnicamente, si tratta di una salita di otto chilometri e mezzo che parte da Bellagio e raggiunge il Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti. Le pendenze più impegnative (14%) sono nei primi due chilometri e mezzo. Poi il percorso spiana e propone anche tratti in (impegnativa) discesa. Per raggiungere il piazzale del Santuario occorre ancora affrontare le ultime difficoltà altimetriche: 1600 metri tortuosi con pendenze attorno all’8-9%. In tutto, 24 curve, 17 tornanti e 533 metri di dislivello.
Ma il Ghisallo non è solo “una salita”. E’ un luogo-simbolo per il mondo della bicicletta: in vetta si trova il Santuario della “Madonna del Latte” che, nel 1949, è stata proclamata patrona universale dei ciclisti. Accanto alla chiesetta, ecco il Museo del Ciclismo, aperto nel 2006, che raccoglie centinaia di cimeli che le dimensioni della chiesa non permettevano più di ospitare. All’interno della struttura, è ospitata la più grande collezione esistente di Maglie Rosa originali: oltre 50 esemplari raccolti grazie al progetto “Giro for Ghisallo”. E, per concludere, di fronte a chiesa e museo, ecco il Monumento al ciclista, che conclude questo trittico di passione e devozione.
Il Ghisallo, poi, sotto il profilo agonistico, è stato spesso rampa di lancio per grandi imprese, sia al Lombardia che al Giro d’Italia. Fu scoperto nel 1919 da Armando Cougnet (che divenne poi patron della Corsa Rosa): inserito nel percorso della 15^ edizione della Classica delle foglie morte, da quel giorno è iniziata la sua leggenda. La prima impresa fu, proprio quell’anno, di Costante Girardengo che scollinò per primo e poi vinse la corsa. E da allora il Ghisallo è stato spesso decisivo, sempre suggestivo.